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Lo dice la scienza:

Tra le altre cose, leggere libri rende più intelligenti ed empatici e fa dormire meglio



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La lettura ci rende più empatici

Immedesimarci nei protagonisti di un romanzo, e nelle loro vicende, ci fa indossare di volta in volta i panni di una donna, di un uomo, di un bambino, di un anziano; ci fa partecipare alle emozioni e ai turbamenti di un adolescente e a una crisi di mezz’età . Per di più, quando siamo coinvolti da una storia, diventiamo noi stessi medici assieme a un medico, e così archeologi, reginette di bellezza, magari un bieco manager o uno spietato agente segreto. Apprendiamo spesso nuove nozioni di storia o di geografia immergendoci magari nell’Antica Roma, nei tempi della colonizzazione inglese dell’India o nell’attuale America latina. Viaggiamo mentalmente, ci trasportiamo di qua e di là, assumiamo punti di vista diversi, scaviamo nella psicologia dei protagonisti e di conseguenza comprendiamo meglio le persone in carne e ossa. Probabilmente impariamo anche a farci comprendere meglio dalle persone,  perché, con tutti gli Alter ego che abbiamo incontrato nel mondo di carta, che prende origine e spunto da quello reale, siamo abbondantemente usciti dai nostri confini naturali, e ne siamo anche anche rientrati.

La lettura favorisce il (buon) sonno

Lo si direbbe un consiglio della nonna, ma perché mai dovrebbe aver perso la sua validità, come la borsa dell’acqua calda in caso di raffreddore? Sarebbe preferibile, tuttavia, che una lettura serale con fine soporifero non sia troppo eccitante. Perciò sarebbe il caso, se desideriamo che le nostre palpebre si chiudano dolcemente e che Morfeo ci accolga, di evitare thriller, pulp e horror, e preferire un libro in cui si possa terminare un capitolo, prima di spegnere la luce, senza troppa ansia, anzi un libro con la giusta dose di descrizioni, minute e particolareggiate, con un ritmo blando, che funzionino come le tante pecorelle che, una volta,  dovevano saltare al di là del recinto…

La lettura ci rende più intelligenti

L’intelligenza non è solamente una facoltà e una potenzialità, bensì una specie di macchina che va oliata e nutrita con il giusto combustibile affinché proceda speditamente e non si accartocci su se stessa. Una macchina che dovrebbe percorrere continuamente nuove strade e tipi di tragitto, sperimentare diverse velocità e soluzioni perché il suo fine è produrre un comportamento adattivo  e insieme  attivo,  in grado di scegliere e non solo di subire. La lettura favorisce la nostra elasticità mentale perché ci fa appropriare di esperienze altrui le quali, interiorizzate, diventano le nostre e stimolano la nostra reattività.

La lettura può aiutarci a rielaborare esperienze passate e a ottenere nuove prospettive

Possiamo acquistare o prendere in prestito il libro più adatto ai nostri interessi  e al nostro vissuto del momento. Se siamo reduci da una delusione d’amore, tema frequentatissimo dagli autori, possiamo vedere come se la sono cavata gli altri, rispecchiarci negli stati d’animo della nostra eroina o del nostro eroe.  Dare corpo  ai nostri sentimenti attraverso l’espressione di quelli altrui ci aiuta ad esprimerli con le parole più adatte, a chiarificarli, e, se  un romanzo d’amore ci tocca il cuore,  ciò significa che quella lettura  ha già dato inizio a un processo di guarigione, perché,  col portare a galla esplicitamente quel che in noi si agita scompostamente, ne sta stimolando la  cicatrizzazione. In infiniti altri casi in cui ci sembra di oscillare, di sentirci scettici o disincantati, rassegnati o passivi, delusi o adirati, tristi o amareggiati,  il libro che fa al nostro caso ci offre la possibilità di una auto- analisi e di una meditazione profonda, di un contatto con il nostro “io” più riposto. Leggere di chi, benché nella finzione letteraria, ha vissuto esperienze simili alle nostre, le ha affrontate e magari le ha risolte, ci dà la confortante impressione che non siamo soli, che in fondo noi esseri umani ci somigliamo un po’ tutti, che gli aspetti che ci affratellano sono assai  più numerosi rispetto a quelli che ci dividono. Per di più, proprio perché le motivazioni  che spingono  le azioni umane si somigliano così tanto, la lettura può aiutarci anche a prevedere e anticipare gli sviluppi e gli esiti di un caso, e guardarlo da molteplici prospettive.

Aggiungerei che la lettura è, oltretutto, un miracolo e una magia. Perché  dalle pagine di un romanzo,  magari composte venti, cinquanta o addirittura due secoli fa, ci proviene il calore delle  voci di uomini e di donne come noi, voci che ascoltiamo, con le quali conversiamo:  e questo  è il miracolo. E che dire della magia? Eccola: ciò che è scritto su di un libro è morto e muto, fin quando qualcuno non lo spalanca, e gli ridà vita e senso.

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